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Pietra d'inciampo di Via di Santa Marta, 7 La pietra è collocata sul marciapiede e ricorda il luogo dove abitavano e furono arrestati Rachele Lindenbaum Plessner nata nel 1883, Sara Plessner Ziegler nata nel 1917, Liliana Ziegler nata nel 1937 e Jack Ziegler, arrestati l'8 dicembre 1943, deportata e assassinata ad Auschwitz.
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Pietre d'inciampo di Via Trieste, 20 Le pietre sono collocate sul marciapiede e ricordano il luogo dove abitavano Ernesto Calò nato nel 1877 ed Elena Calò nata nel 1975, deportati ad Auschwitz e assassinati il 30 giugno 1944.
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Pietre d'inciampo di Via Giovanni Fabbroni, 26 Le pietre sono collocate sul marciapiede e ricordano il luogo dove abitava Giuseppe Ferro nato nel 1902 con la moglie Albertina Cassuto nata nel 1889 e i figli Mario nato nel 1926, Ugo nato nel 1930 e Anna nata nel 1932. Tutta la famiglia fu arrestata il 10 aprile 1944, deportata e assassinata ad Auschwitz.
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Pietra d'inciampo di Via Gianfrancesco Pagnini, 29 Le pietre sono collocate sul marciapiede e ricordano il luogo dove abitavano Stella Passigli, nata nel 1867 e arrestata il 29 febbraio 1944 insieme ai figli Enzo, nato nel 1896, e Rodolfo, nato nel 1899. Furono deportati ad Auschwitz e assassinati il 10 aprile 1944.
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Pietre d'inciampo di Piazza Vieusseux, 3 Le pietre sono collocate sul marciapiede e ricordano il luogo dove abitavano Enrico Castelli nato nel 1869 e arrestato il 31 marzo 1944 con la giovane figlia Olga Renata, nata nel 1919. Furono entrambi deportati a Auschwitz e assassinati rispettivamente il 23 marzo 1944 e il 31 luglio 1944.
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Pietra d'inciampo di Via del Romito, 46 La pietra è collocata sul marciapiede e ricorda il luogo dove abitò Concezio Cieri, nato nel 1920 e arrestato l'8 marzo 1944; fu assassinato il 3 dicembre 1944 a Gusen, un sottocampo di Mauthausen.
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Villa medicea di Careggi La villa fu costruita per volere della famiglia Medici nel XV secolo e utilizzata come residenza estiva.
Fu restaurata dall'architetto e scultore Michele di Bartolomeo Michelozzi, detto Michelozzo (1396-1472) e presenta uno stile architettonico rinascimentale con una elegante facciata.
I giardini ed il parco circondano la villa su tutti i lati e sono caratterizzati da alberi ad alto fusto e varie specie esotiche.
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Villa medicea La Petraia "Villa La Petraia è una delle più affascinanti ville medicee per la felice collocazione nel paesaggio, per l’eccellenza delle decorazioni pittoriche, per la rigogliosa natura del parco.
Dichiarata dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’Umanità nel 2013, distante pochi chilometri da Firenze è la tipica residenza suburbana, rifugio per i granduchi della famiglia Medici dalle fatiche della città.
Un antico edificio fortificato, di cui resta ancora la grande torre, fu ingrandito verso la fine del Cinquecento per realizzare l’attuale villa e il terreno circostante fu sbancato per inquadrarla nel bellissimo giardino a terrazze.
Il cortile della villa, coperto nell’Ottocento, è decorato con affreschi del Volterrano e di Cosimo Daddi. La famosa scultura bronzea del Giambologna raffigurante Venere-Fiorenza, che completava l’omonima fontana posta anticamente nel giardino della villa di Castello, è ora collocata all’interno per garantirne la conservazione.
La Villa si erge con la sua inconfondibile torre in posizione dominante sulle pendici di Monte Morello degradanti verso la piana con splendida vista su Firenze. Il lato sud si affaccia sul giardino formale che si sviluppa su tre piani a terrazza sfruttando il pendio del sito: piano dei parterres, piano del vivaio e piano della figurina. Nonostante le modifiche apportate soprattutto nel XVIII e XIX secolo il giardino mantiene ancora intatta la spazialità geometrica dell’originario giardino cinquecentesco, che si deve a Ferdinando I dei Medici, così come documentato nella lunetta dell’Utens, oggi conservata, insieme alle altre tredici della serie, nella villa stessa. A nord invece si estende per numerosi ettari il parco romantico realizzato nell’Ottocento per volere di Leopoldo II di Lorena."
"Nel Settecento con l’estinguersi della dinastia medicea la Villa era passata ai Lorena, nuovi granduchi, mentre con l’Unità d’Italia Petraia diverrà una delle residenze predilette di Vittorio Emanuele II e di Rosa Vercellana, la bella Rosina, moglie morganatica del Re."
"In una sala al piano terra è esposto anche lo splendido gruppo bronzeo dell’Ammannati raffigurante Ercole e Anteo che coronava la fontana un tempo nel Giardino di Castello, oggi sostituita da una copia.
Nel luglio del 2012 sono pervenute a Villa della Petraia le superstiti 14 Lunette di Giusto Utens, raffiguranti le Ville medicee, precedentemente in deposito presso il Museo di Firenze com’era.
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Villa Corsini a Castello La Villa fu acquistata nel 1697 da Filippo Corsini, consigliere del Granduca Cosimo III de’ Medici, e ristrutturata dall'architetto e scultore granducale Giovan Battista Foggini (1652-1725). A parte il periodo della Seconda Guerra Mondiale che la vide occupata dalle forze armate tedesche e poi alleate, la villa rimase sempre in proprietà dei principi Corsini fino agli anni Sessanta del Novecento quando passò alla famiglia Costoli e all'ing. Galliano Pio Boldrini. Passata dal 1971 al demanio dello Stato, dal 2015 è entrata a far parte della Direzione regionale musei della Toscana.
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Villa medicea La Quiete Villa La Quiete fu la residenza estiva di Anna Maria Luisa (1667-1743), ultima esponente della famiglia dei Medici. Dal1650 è divenuta la sede dell'Istituto delle Montalve, famoso educandato femminile rimasto attivo fino al
Oggi fa parte di un percorso museale insieme al giardino, finalizzato alla valorizzazione dell'intero complesso.
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Chiesa parrocchiale di Santo Stefano in Pane Chiesa cattolica situata a Firenze nel quartiere di Rifredi, in via delle Panche, “poco lungi dal Ponte a Rifredi, sulla coscia settentrionale del ponte che cavalca il torrente Terzolle, in una bella pianura” (Luigi Santoni).
Alla sinistra del complesso vi è la Compagnia della Misericordia. Dietro si trova la torre campanaria.
Sul lato destro vi sono la canonica, un chiostro, i locali parrocchiali. Il teatro è di epoca moderna. Nel sagrato antistante si trova la statua di Don Giulio Facibeni, opera in bronzo di Antonio Berti.
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Ponte di Rifredi
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Villa delle Panche (Villa Guicciardini) Di questo edificio storico in via delle Panche, conosciuto più tardi come Villa Guicciardini, abbiamo documentazione certa soltanto nel
1465, anno in cui avvenne, ad opera del notaio Francesco di Ser Dino di Cola, la divisione di alcuni beni della famiglia Pescioni che, in Mercato Vecchio a Firenze, possedeva un cospicuo patrimonio immobiliare.
Così, tra i beni dei figli di Michele Pescioni figurava: "...un podere con casa o meglio palazzo per signore e casa per lavoratore con corte murata, loggia grande, torre, camere e terrazzo sul retro di detto palazzo e con orto murato [...] posto nel popolo di Santo Stefano in Pane [...] in luogo detto delle Panche".
Un complesso edilizio dunque assai articolato comprendente una torre il cui impianto non può che risalire ai secoli XII-XIV, quando cioè le lotte intestine e di fazioni infuriavano con la loro violenza anche nel contado.
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